Terni: Vanigli e la sua battaglia per non perdere la casa

L’ODISSEA

«Ho contratto il mutuo quasi vent’anni fa. Le rate mensili sono aumentate a vista d’occhio, diventavano sempre più alte. Quando ho smesso di giocare a calcio ho cercato di capire come far fronte a quel mutuo. Ho scoperto purtroppo di essere in buona compagnia, perché migliaia di altre persone erano nelle mie stesse condizioni. A quel punto mi sono rivolto a un’associazione che tutela i consumatori, che ha avviato una causa collettiva». A parlare è Richiard Vanigli, vice allenatore della Ternana con un passato nel calcio che conta: celebre il suo passato di difensore nell’Empoli quando causò involontariamente, in un’azione di gioco nel 2006, un serio infortunio a Totti.

LA PROPOSTA

Racconta di essere una delle “vittime” dei mutui Barclays, indicizzati in franchi svizzeri e venduti come prodotto senza rischi ma che, per tantissime persone, sarebbero diventati poi un problema. Alla fine del 2014 il franco svizzero si apprezza sull’euro e le famiglie scoprono di dover restituire a Barclays cifre importanti per effetto della clausola di estinzione anticipata. Fino a quel momento le famiglie non si sarebbero rese conto del debito che stavano accumulando perché estratti e piani di ammortamento erano in euro. L’allarme scatta quando i mutuatari chiedono i conteggi estintivi. La vicenda è poi giunta davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche.

Anche Richiard Vanigli si era fidato di quella proposta allettante: «Dovevo acquistare la prima casa e l’offerta mi era apparsa interessante. Presi un mutuo da 150 mila euro, con scadenza nel 2032. All’inizio pagavo 1.050 euro al mese ma le rate aumentavano a vista d’occhio. Dopo appena sei mesi avevo finito il paracadute e dovevo sborsare cifre improbabili».

I MERCATI

La certezza è che la prima casa a Forlì, la sua città, all’allenatore in seconda della Ternana sta costando davvero cara: «A un certo punto non ero in grado di fare la surroga, mi sono ritrovato con 80 mila euro da pagare. Mi sono rivolto a diverse banche e tutte mi han detto di non voler avere niente a che fare con la vicenda. Fino al 2032 dovrei continuare a pagare 600 euro al mese».

GLI INTERESSI

«Ogni sei mesi però mi chiedono interessi a conguaglio - continua il racconto del tecnico delle Fere - e sono arrivato a pagare fino a 850 euro. E’ vero che i tassi sono aumentati ovunque ma qui la situazione è complicata. Soprattutto perché siamo di fronte a una realtà che nessuno ci aveva prospettato. Io già dopo tre anni non avevo più il paracadute iniziale e ho iniziato a sborsare interessi importanti». Quel mutuo contratto quasi vent’anni fa sembra essere diventato un tunnel senza uscita. Con gli interessi, stimati in 50 mila euro, che sarebbero lievitati. «Per quel mutuo da 150 mila euro - dice il vice tecnico rossoverde - ho già pagato 300 mila euro». Per questo ora ha deciso di rivolgersi a un’associazione che tutela i consumatori finanziari per riuscire almeno ad arrivare alla definitiva estinzione del mutuo senza rischiare la bancarotta.

Nicoletta Gigli